lunedì 30 novembre 2015

Le mine vaganti di Ferzan Ozpetek


  1. Rispondi alle domande con un compagno/ una compagna:
a)      Qual è il genere del film?

b)     Quali sono gli argomenti/ temi principali del film, secondo te?

c)      Conosci film simili? Quali?

d)     Quali film conosci in cui la famiglia è l’argomento principale?

e)      Quale film conosci in cui l’omosessualità è l’argomento principale?

f)      Com’ è la famiglia che appare nel film? Descrivi i diversi membri della famiglia (Descrivi 1) il loro aspetto fisico, 2) immagina la loro personalità).

g)     Cosa succede nel film? Immagina la trama [PLOT]e il finale.

h)     Leggi la biografia del regista del film e completa l’esercizio seguente.
(Riferimento biografico) Ferzan Ozpetek
Arrivato in Italia come studente universitario, Ferzan Ozpetek studia Storia del Cinema all’università La Sapienza di Roma e completa la sua formazione frequentando corsi di Storia dell'Arte e del Costume all'Accademia Navona e corsi di regia all'Accademia d'Arte drammatica Silvio D'Amico. Si avvicina al mondo del cinema e collabora  a lungo come assistente ed aiuto regista di Massimo Troisi, Maurizio Ponzi, Ricky Tognazzi, Sergio Citti e Francesco Nuti. Il suo debutto cinematografico come regista avviene nel 1997 con il film Il bagno turco (Hamam) che ottiene grande successo di critica e pubblico. Nel 1999 realizza Harem Suare che, come il suo primo film, parla del suo paese natale, la Turchia. Negli anni seguenti gira Le fate ignoranti e La finestra di fronte, i suoi più grandi successi, che gli valgono molti premi e riconoscimenti a livello internazionale. In tutti questi film il regista si avvale spesso della collaborazione degli stessi artisti, in particolare della sua conterranea turca Serra Yilmaz che viene considerata in un certo senso la sua musa-icona.
È uno dei giurati nel Festival di Venezia 2007 e, in seguito, gira uno spot per Airc, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, contribuendo così alla raccolta fondi dell’Associazione stessa.
Dal 4 dicembre al 12 dicembre 2008 il MoMa di New York ha dedicato una retrospettiva al regista italo-turco, proiettando tutti i suoi sette film.
Nell'aprile 2009 ha girato, insieme ad altri quattro registi, un cortometraggio sul terremoto dell'Aquila, dedicandolo ad Alessandra Cora, deceduta sotto le macerie della sua abitazione insieme alla mamma Patrizia Massimino, dimostrando ancora una volta il suo impegno in campo civile e sociale.

 (Riferimento bibliografico) Filmografia
Mine vaganti (2010)
(Note) Su Ferzan Ozpetek
Biografia ripresa e adattata da http://it.wikipedia.org/wiki/Ferzan_Ozpetek

 1. (Scrivere) Dopo aver letto la biografia di Ferzan Ozpetek, scegli la risposta corretta:
1) Ferzan Ozpetek è nato:                                 
a) in Italia
b) in Turchia
c) non è chiaro                                

2) Ha seguito corsi:                              
a) solo di cinema
b) di cinema e arte
c) di vario tipo
3) Inizia a lavorare nel cinema come:      
a) regista
b) assistente e aiuto regista
c) sceneggiatore
4) Ha diretto:                                       
a) otto film
b) otto film, uno spot e un cortometraggio
c) quattro film
5) Il cortometraggio sul terremoto a L’Aquila è dedicato:
a) a una bambina                  
b) a una mamma
c) a tutte e due



A casa:

Vai sul blog, e metti il tuo commento – dopo aver visto il film (SE CI VAI) o dopo aver chiacchierato in classe…

domenica 29 novembre 2015

La migrazione

Spiega a un italiano/una italiana il fenomeno della migrazione nel tuo Paese.

Nuovomondo

venerdì 20 novembre 2015

I pro e contro della tecnologia

Devi scrivere un saggio universitario e analizzare i pro e contro della tecnologia.

The Social Network


Al Museo Ferragamo


Sul blog (etichetta: Compiti esploriamo la città di Firenze) rispondi alle seguenti domande

1)     Perché il museo si chiama Ferragamo? Chi era Ferragamo?
2)     Cosa hai imparato sul museo e in generale durante la visita guidata? (scrivi molte informazioni)
3)     Cosa hai imparato sulla storia della moda durante questa visita?
4)     Cosa è per te la moda? (Domanda personale)
5)     Qual è la cosa più interessante che hai imparato riguardo la moda e le scarpe?
6)     Qual è l’oggetto che ha attratto di più la tua attenzione e perché?/ Quali sono gli oggetti che hanno attratto di più la tua attenzione e perché? (se possibile metti la foto nella tua risposta nel blog)
7)     Qual è il titolo della mostra al museo Ferragamo e che significato gli attribuisci?
8)     Quale opera d’arte hai scelto e perché?
9)     Sei uno stilista/una stilista famoso/a e devi creare un abito, un oggetto e delle scarpe, cosa crei e  perché?
10)  Devi descrivere Firenze con un oggetto o vestito, cosa scegli e perché?
11)  Devi descrivere la California con un oggetto o vestito, cosa scegli e perché?
12)  Devi descrivere New York con un oggetto o vestito, cosa scegli e perché?
13)  Devi descrivere una città a scelta con un oggetto o un vestito, cosa scegli e perché?


BUON DIVERTIMENTO!!!

Rewind di Vasco Rossi

“Rewind” di Vasco Rossi
PRIMA DI GUARDARE.
1) Leggi il seguente brano sul cantante.
   Nato il 7 febbraio 1952 a Zocca, una tranquilla località sull'Appennino a metà tra Modena e Bologna, il più famoso e celebrato rocker italiano deve il suo nome al padre Giovanni Carlo, camionista, che, desideroso di onorare un compagno detenuto con lui in Germania, chiamò il figlio con lo stesso nome. La madre di Vasco, Novella, si è sempre occupata della casa, mentre il babbo girava l'Italia in lungo e in largo con il suo camion. 
   Come ha cantato in una sua celebre canzone ("Voglio una vita spericolata"), Vasco non è mai stato una persona facile, adattabile alle convenzioni esterne o capace di seguire degli schemi. Ribelle e con una gran voglia di esprimere la sua vena creativa, nel 1972, in piena contestazione studentesca, comincia a interessarsi di teatro sperimentale ma, convinto di dover proseguire gli studi a tutti i costi, si iscrive alla Facoltà di Pedagogia dell'Università di Bologna. Ben presto, però, si rende conto che tra questa facoltà e la sua propensione per la musica c'è una bella differenza (nel dicembre del 1965, fra l'altro, aveva vinto il concorso canoro "Usignolo d'oro" con la canzone "Come nelle fiabe"), ed è una differenza che può segnare il suo grado di felicità. 
    Decide quindi di lasciare per seguire il suo istinto, tuffandosi così in un'altra esperienza che si rivelerà fondamentale per la sua carriera artistica: quella delle "radio libere".     Nel 1975, infatti, assieme ad un gruppo di amici fonda una radio libera che lo qualifica, fin da subito, come apprezzato dee-jay in Emilia Romagna, in parte del Veneto e della Lombardia. Dentro di sé, però, sogna di fare il cantautore, tanto che nel segreto della sua stanza compone testi e canzoni, le stesse che poi diventeranno patrimonio comune di un'intera generazione. Timidamente, dunque, comincia a farsi conoscere anche con proprie produzioni, dando libero sfogo a tutto il materiale che teneva celato in un cassetto. 

    Finalmente, nel giugno 1977 la Jeans pubblica il suo primo LP, "Jenny e Silvia" mentre, l'anno dopo, ecco comparire il primo album, intitolato "Ma che cosa vuoi che sia una canzone", passato purtroppo quasi inosservato (il disco è però prodotto in sole 20 mila copie e distribuito nella sola Emilia). Anche il secondo 33 giri, "Non siamo mica gli americani", trova una certa difficoltà ad affermarsi nonostante contenga una "perla" come "Albachiara", una tra le più belle canzoni d'amore degli ultimi anni. 
    Lentamente, però, il pubblico comincia ad abituarsi allo stile di Vasco e a capire il valore delle sue canzoni. E' proprio la mitica "Albachiara", nel corso del '79, che gli regala l'ebrezza della ribalta, quando la presenta allo storico "Bussoladomani" di Viareggio. Seguiranno "Colpa d'Alfredo" (1980) e una serie di tour con la "Steve Rogers Band" per tutta la Penisola. 

1)      SCRIVI DUE DOMANDE DA FARE AI COMPAGNI E SCRIVI TRE RISPOSTE A SCELTA MULTIPLA. I COMPAGNI DEVONO SCEGLIERE LA RISPOSTA CORRETTA
  1. ________________________________________________________________________
a. ______________________________________________________________________
b. _____________________________________________________________________
c. ______________________________________________________________________
  1. ________________________________________________________________________
a. ______________________________________________________________________
b. _____________________________________________________________________
c. ______________________________________________________________________



MENTRE GUARDI E ASCOLTI. Cerchia i verbi al CONDIZIONALE e sottolinea i verbi al CONGIUNTIVO PRESENTE della prima strofa della canzone.
La La La La La Fammi vedere
La La La La La...

A meno che 
non stia davvero 
pensando solo a te ogni respiro 
ogni momento che vivo 
A meno che tu non sia l'unica
l'unica davvero per me le altre
le altre sì che le vedo 
ma te ti sento dentro come un pugno
quando ti vedo ballare
vorrei morire
DOPO AVER GUARDATO E ASCOLTATO.
Discuti con i compagni in classe
1.      Cosa pensi del cantante e della canzone?
2.      Cosa pensi del video?

3.      Scrivi con un compagno 6 versi di una canzone usando il congiuntivo presente e il titolo “Rewind”?

giovedì 12 novembre 2015

Una fiaba a Firenze

Sei uno scrittore/una scrittrice e devi scrivere una fiaba ambientata a Firenze.

Into the Woods


venerdì 6 novembre 2015

Cosa hai messo nel caffè di Malika Ayane



PRIMA DI GUARDARE. Rispondete alle seguenti domande con un/a compagno/a.
1)     Quale parole, luoghi, persone associ con il caffè?
2)     Quali sono i pro e contro del bere caffè?
3)     Se dovessi dedicare una canzone a una bevanda, a quale bevanda la dedicheresti e perché? Su cosa scriveresti?

PRIMA DI GUARDARE. Leggi il seguente brano sul caffè e scrivi due domande da fare a un/a compagno/a a cui rispondere con VERO o FALSO

Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo di origine della pianta del caffè e, oltre all'Etiopia, si ipotizzava la Persia e lo Yemen. Pellegrino Artusi, nel suo celebre manuale La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, sostiene che il miglior caffè sia quello di Mokha (città nello Yemen), e che questo sarebbe l'indizio per individuarne il luogo d'origine.
Esistono molte leggende sull'origine del caffè. La più conosciuta dice che un pastore chiamato Kaldi portava a pascolare le capre in Etiopia. Un giorno queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a mangiare le bacche e a masticare le foglie. Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, poi le macinò e ne fece un'infusione, ottenendo il caffè. Un'altra leggenda ha come protagonista il profeta Maometto il quale, sentendosi male, ebbe un giorno la visione dell'Arcangelo Gabriele che gli offriva una pozione nera (come la Sacra Pietra della Mecca) creata da Allah, che gli permise di riprendersi e tornare in forze.[
Nel XV secolo la conoscenza della bevanda a base di caffè si estese fino a Damasco, al Cairo per arrivare infine ad Istanbul, dove il suo consumo avveniva nei luoghi d'incontro dell'epoca. Per i suoi rapporti commerciali in Vicino OrienteVenezia fu la prima a far uso del caffè in Italia, forse fin dal XVI secolo; ma le prime botteghe del caffè furono aperte solo nel 1645.
Verso il 1650, cominciò ad essere importato e consumato in Inghilterra e si aprirono di conseguenza i primi caffè (intesi come circoli e bar e detti in inglese coffeehouse), come ad esempio quelli di Oxford e di Londra. Nel 1663 in Inghilterra vi erano già 80 coffeehouse, cresciuti vertiginosamente fino a superare le 3000 unità nel 1715. I caffè divennero presto luoghi di nascita e diffusione di idee liberali, e furono frequentati da letterati, politici e filosofi, diffondendone l'uso in tutta Europa. Nel 1670 aprì il primo caffè a Berlino e nel 1686 a Parigi. Nel 1684 Franciszek Jerzy Kulczycki, soldato delle truppe del re polacco Jan III Sobieski, che era giunto in Austria per salvare Vienna dall'assedio dei Turchi, dopo la liberazione della città, aprì in questa la prima bottega del caffè, fra le prime in Europa. Costui utilizzò all'inizio i sacchi di caffè abbandonati dall'esercito ottomano in fuga. Nel 1689 venne inaugurato il primo caffè negli Stati Uniti, a Boston, denominato London Coffee House. Seguì il The King's Arms, aperto a New York nel 1696.
Nel Settecento ogni città d'Europa possedeva almeno un caffè. Il caffè iniziò ad essere coltivato in larga scala nelle colonie britanniche e in quelle olandesi (in Indonesia). La Compagnia olandese delle Indie Orientali incominciò a coltivare il caffè già nell'ultimo decennio del XVII secolo, presso Giava utilizzando semi provenienti dal porto di Mocha, nello Yemen. Nel1706 alcune piantine di caffè vennero trasferite da Giava al giardino botanico di Amsterdam; da lì, nel 1713, una pianta raggiunse la Francia.Nel 1720 Gabriel de Clieu, un ufficiale della marina francese, salpò alla volta dei Caraibi con due piantine di caffè di cui solo una sopravvisse arrivando alla colonia francese della Martinica. Da lì, nei decenni seguenti, le piante si diffusero rapidamente in tutto il CentroamericaSanto Domingo (1725), Guadalupa (1726), Giamaica (1730), Cuba (1748) e Porto Rico (1755). Nello stesso periodo, precisamente nel 1718, gli olandesi portarono il caffè in un'altra loro colonia, la Guiana Olandese (attuale Suriname) da cui, nel 1719 entrò nella Guiana Francese e di qui penetrò infine in Brasile, dove, nel 1727, vennero create le prime piantagioni. L'industria nelle colonie dipendeva esclusivamente dalla pratica della schiavitù, abolita solo, peraltro formalmente, nel 1888.

                                                                                                          VERO            FALSO
1.
2.


MENTRE GUARDI. Sottolinea i verbi ed indica il modo (indicativo, congiuntivo, condizionale, ecc) e tempo (presente, passato, imperfetto, trapassato).
M'hai detto vieni su da me, 
l'inverno è caldo su da me, 
non senti il freddo che fa 
in questa nostra città. 
Perché non vieni su da me, 
saremo soli io e te, 
ti posso offrire un caffè, 
in fondo che male c'è. 

Ma cosa hai messo nel caffè 
che ho bevuto su da te? 
C'è qualche cosa di diverso 
adesso in me; 
se c'è un veleno morirò, 
ma sarà dolce accanto a te 
perché l'amore che non c'era 
adesso c'è. 

Non so neppure che giorno è 
ma tutti i giorni sarò da te, 
è un'abitudine ormai 
che non so perdere, sai. 

Ma cosa hai messo nel caffè 
che ho bevuto su da te? 
C'è qualche cosa di diverso 
adesso in me; 
se c'è un veleno morirò, 
ma sarà dolce accanto a te 
perché l'amore che non c'era

DOPO AVER GUARDATO. Rispondi alle domande con un/ compagno/a
1.      Cosa pensi della canzone e della cantante?
2.      Cosa pensi del video?
3.      Di cosa parla la canzone secondo te?

4.      Scrivi tre versi di una canzone che abbia come protagonista una bevanda. Scegli il genere e, se vuoi, cantala ai compagni. Utilizza vari tempi e modi verbali.

I problemi ambientali

Sei uno/a giornalista di National Geographic e devi scrivere un articolo rispondendo alla domanda "Quali sono i più gravi problemi dell'ambiente e cosa si dovrebbe fare per risolverli?


Palazzo Vecchio

PALAZZO VECCHIO

Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed è la sede del comune della città. Rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina ed uno dei palazzi civici più conosciuti d'Italia.
Riassunto
Chiamato in origine "Palazzo dei Priori" o "Palagio Novo", è diventato nel XV secolo "Palazzo della Signoria", dal nome dell'organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540 è diventato Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne ha fatto la sua residenza; infine il nome Vecchio gli è stato dato nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si è trasferito nel "nuovo" Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871 è stato la sede del Parlamento italiano, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. È anche un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, tra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio.

La storia
Alla fine del XIII secolo la città di Firenze ha deciso di costruire un palazzo in modo da assicurare ai magistrati un'efficace protezione in quei tempi turbolenti e celebrare la loro importanza. Il palazzo è attribuito a Arnolfo di Cambio, architetto del Duomo e della Basilica di Santa Croce, che ha iniziato a costruirlo nel 1299. Dopo la morte di Arnolfo nel 1302, il palazzo è stato portato a termine da altri due maestri, nel 1314. Inoltre nei sotterranei venivano usate come prigioni le antiche cavità sotto le arcate del teatro romano di Florentia.
Fra il 1540 e il 1550 è stato la casa di Cosimo I de' Medici, il quale ha incaricato il Vasari di allargare ulteriormente il palazzo per assecondare le necessità della corte ducale. Il nome è stato cambiato ufficialmente quando Cosimo si sé trasferito a Palazzo Pitti nel 1565 e ha chiamato la precedente residenza Palazzo Vecchio mentre la piazza della Signoria ha mantenuto il proprio nome. Vasari inoltre ha costruito un percorso, il Corridoio Vasariano, che collega ancora oggi Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti attraversando l'Arno sul Ponte Vecchio. Cosimo I inoltre ha spostato l'amministrazione governativa e le magistrature negli adiacenti Uffizi.
Il palazzo ha guadagnato nuova importanza quando è diventato la sede del governo nel periodo 1865-71, quando Firenze è diventata capitale del Regno d'Italia.

  1. Scrivi tre domande a cui rispondere con VERO o FALSO.
a.       
b.       
c.       


  1. Entra nel palazzo e rispondi alle domande.

a.      Quali statue ci sono nella sala dei Cinquecento? Cosa pensi di queste statue?

b.      Cos’è lo studiolo di Francesco I? Cosa si trova nello studiolo?

c.      Scegli un affresco nella sala di Leone X o di Cosimo il Vecchio e descrivilo. Perché lo hai scelto?

d.      Quali animali esotici si trovano in un affresco nella sala di Lorenzo il Magnifico?

e.      Quali sono i 4 elementi rappresentati in una sala?

f.       Scegli un elemento e descrivi l’affresco. Perché lo hai scelto e perché?

g.      Scegli una sala che ti interessa (Giove, ecc.) e spiega perché l’hai scelta.

h.      Scegli un affresco e inventa la storia che si nasconde dietro l’affresco. (usa il passato e scrivi almeno 7 righe)

i.       Chi era Eleonora di Toledo?

j.       Perché Eleonora ha deciso di andare a vivere a Palazzo Pitti?

k.      Descrivi la cappella di Eleonora.

l.       A chi sono dedicate le stanze vicine all’appartamento di Eleonora?

m.    Dove si trova l’ufficio del Machiavelli? Descrivilo e descrivi il ritratto di Machiavelli.


n.      Quale paese scegli nella sala del mappamondo e perché? Inventa una storia al passato ambientata in quel paese.